mercoledì 29 agosto 2012

Srl semplificata, via alle società con un euro


Finalmente, dopo ben sei mesi di attesa, siamo giunti alla puntata finale della telenovela che riguarda la nascita delle Società a responsabilità limitata semplificata, subito ribattezzate"società a capitale di un euro". Nella Gazzetta ufficiale del 14 agosto scorso è stato infatti pubblicato quello che sarà il modello standard di atto costitutivo che i notai a partire dal 29 agostodovranno utilizzare per dare vita a questo nuovo tipo di impresa .
È stato così rimosso l’ultimo ostacolo burocratico che ancora persisteva alla costituzione delle Srls, nuove entità imprenditoriali nate in modo specifico a favore dei giovani. Resta infatti confermato nel modello costitutivo definitivo il vincolo secondo cuitra i soci fondatori potranno esserci solo soggetti che non abbiano compiuto ancora i 35 anni.
Tra le particolarità più significative di questa nuova forma societaria oltre all’età, ci sono anche i costi di costituzione: l’atto costitutivo e l’iscrizione nel Registro delle imprese saranno infatti esenti da diritto di bollo e di segreteria ed è stato confermato il fatto che la prestazione del notaio sarà a titolo gratuito. Ci sarà dunque da pagare soltanto l’imposta di registro, pari a circa168 euro.
La nuova società che, come accennato, potrà contare su un capitale iniziale pari anche solo ad un euro, sarà disciplinata dall'articolo 2463-bis del Codice civile, introdotto dall'articolo 3, comma 1 del decreto sulle liberalizzazioni presentato dal governo a inizio anno e approvato dal Parlamento. Per tutto quello non previsto da questo nuovo articolo di legge si farà riferimento alle norme sulle società a responsabilità limitata già presenti nel codice civile.
A questo proposito vale la pena di seguito ricordare quali saranno le differenze sostanziali, oltre a quelle già sopra menzionate, del nuovo modello di società semplificata rispetto alle classiche srl:
- la società semplificata dovrà essere costituita con atto pubblico notarile solo secondo il modello standard allegato. Questo significa che la Srls non potrà essere utilizzata in quei casi nei quali occorra confezionare uno statuto ad hoc per disciplinare situazioni particolari
l'ammontare del capitale sociale (che va versato esclusivamente in denaro, non essendo ammessi i conferimenti in natura) deve essere pari, come accennato, almeno ad 1 euro e inferiore all'importo di 10 mila euro; quindi le società che avessero bisogno in origine di una capitalizzazione pari o superiore ai 10 mila euro non potranno mai adottare la forma della Srls. Inoltre, nel caso in cui una Srls già costituita si trovi ad aumentare il suo capitale sopra i 9.999,99 euro, si trasformerà immediatamente in una classica Srl, con tutte le conseguenze giuridiche.
- gli amministratori dovranno obbligatoriamente essere soci dell’impresa
- sarà nullo il trasferimento di quote di partecipazione al capitale sociale a soggetti diversi dalle persone fisiche oppure a persone fisiche che abbiano compiuto 35 anni. Questo significa che nella Srls non saranno ammesse partecipazioni ad esempio di altre società o di soggetti finanziari.
- è stato poi stabilito, tra le altre cose, che il versamento del capitale sociale non potrà essere effettuato in banca, ma dovrà avvenire nelle mani degli amministratori della società semplificata.

Microcredito: Imminente la pubblicazione del nuovo Bando 2012


A breve è prevista la pubblicazione del nuovo Bando 2012 per il Microcredito. Ricordiamo che la misura del Microcredito prevede la concessione di un finanziamento a tasso zero (in regime de minimis) che va da 5 mila a 25 mila euro, senza particolari garanzie. Le domande potranno essere presentate sia da imprese nuove che già costituite da non più di 3 anni. Inoltre anche da lavoratori over 50, giovani disoccupati o inoccupati, cassintegrati, donne, diversamente abili, migranti, nuovi imprenditori e categorie deboli in genere.

La Regione con questo bando di prossima pubblicazione conferma il sostegno finanziario sia all’avvio di nuove imprese in Sardegna che ai nuovi investimenti a favore di imprese già esistenti da non più di 3 anni.

La priorità è sempre riservata alle categorie più deboli che hanno difficoltà di accedere al credito bancario ordinario.

Salvo modifiche introdotte nel testo nuovo bando in corso di pubblicazione,potranno presentare doamda di finanziamento le seguenti categorie:

  • Soggetti a rischio di esclusione sociale (lavoratori con età superiore ai 50 anni, giovani disoccupati o inoccupati, cassa integrati);

  • Donne;
     
  • Soggetti svantaggiati (es. soggetti diversamente abili, migranti, ex detenuti, ex tossicodipendenti…);
     
  • Famiglie monoparentali;
     
  • Coloro che non possiedono un diploma di scuola media superiore o professionale;
     
  • Nuovi imprenditori (inclusi i titolari di impresa da non più di 36 mesi).
     

Le proposte possono essere presentate, inoltre, da:

  • Microimprese costituende o già costituite - con forma giuridica di ditta individuale, società di persone,

  • Società a responsabilità limitata;
     
  • Cooperative (di tipo A e B) in fase di costituzione o già costituite;
     
  • Piccole imprese da costituire;
     
Organismi no profit e operatori del privato sociale con posizioni nuove o non consolidate sul mercato che operano nei settore dei servizi sociali alla persona.
 

SETTORI FINANZIABILI
 
Per quanto riguarda i settori di attività finanziabili, avranno priorità i seguenti settori:

  • - turismo
  • - servizi sociali alla persona,
  • - tutela dell’ambiente,
  • - Ict (servizi multimediali, informazione e comunicazione),
  • - risparmio energetico ed energie rinnovabili,
  • - servizi culturali e ricreativi,
  • - servizi alle imprese (incluse le consulenze di tipo gestionale, scientifico e tecnico),
  • - manifatturiero,
  • - commercio di prossimità
  • - artigianato.

Le domande verranno accettate con la procedura a sportello fino ad esaurimento dei fondi disponibile.

giovedì 16 agosto 2012

Iva per cassa: come e perché optare in attesa del Decreto

Il contribuente deve effettuare tre verifiche preliminari prima di adottare la nuova Iva per cassa, regime più accessibile in seguito alle modifiche apportate dalla conversione in legge del DL Sviluppo (DL 83/2012), e in particolare deve puntare l’attenzione sui limiti di fatturato, sulle caratteristiche della clientela e sul momento di incasso. 
Il regime dell’Iva per cassa sarà, tuttavia, pienamente esecutivo entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto, dopo che verrà pubblicato il provvedimento attuativo da parte del MEF. 

Il volume d’affari - Il Decreto Sviluppo consente l'applicazione dell’Iva per cassa ai soggetti passivi con volume d'affari non superiore a due milioni di euro, importo che probabilmente andrà confrontato con il rigo VE40 della dichiarazione Iva annuale anno 2011 o con quello previsto per l'anno in corso, per i soggetti che hanno iniziato l’attività nel 2012. 
Il controllo, quindi, va fatto anche da coloro che, da inizio 2012, operano in regime Iva ordinario, avendo realizzato l'anno precedente un volume d’affari superiore alla vecchia soglia di 200.000 euro, ma non alla nuova di 2 milioni di euro. Per questi soggetti, se faranno l’opzione (sempre che il decreto attuativo lo confermi), potranno coesistere nello stesso anno cessioni o prestazioni con imposta a esigibilità immediata e operazioni con Iva sospesa. 
Dato che una delle principali novità del regime consiste nel fatto che il differimento della detrazione dell’Iva in acquisto riguarda chi si avvale del regime e non chi acquista da tale soggetto (il cessionario/committente che riceve una fattura con l’annotazione “Iva a esigibilità differita” può esercitare la detrazione immediatamente, a prescindere dal fatto che ha pagato o pagherà la fattura del fornitore), è possibile che, in vista del passaggio al nuovo sistema, questi soggetti sollecitino l'emissione da parte dei fornitori per garantirsi il diritto di detrarre senza attendere di aver pagato. 
La segnalazione in fattura che l'operazione ricade nel regime, pertanto, non impedisce all'acquirente la detrazione. 
I soggetti che applicano regimi speciali d'applicazione dell'imposta (monofase, regime del margine o agenzie viaggi) e coloro che realizzano operazioni in reverse charge non possono applicare il nuovo regime. Lo stesso dovrebbe accadere per i contribuenti che eseguono cessioni intracomunitarie, cessioni all'esportazione o servizi extraterritoriali o non imponibili, dato che il cedente/prestatore nazionale non è debitore dell'imposta. 

L’analisi della clientela - Come già accade oggi con le regole vigenti, il differimento dell'Iva è possibile solo per le operazioni effettuate nei confronti di soggetti passivi Iva, ossia che agiscono nell'esercizio d'impresa, arti o professioni. Sono, quindi, escluse le cessioni/prestazioni a privati (residenti o meno). L’utilizzo della partita Iva dovrebbe offrire sufficienti garanzie del fatto che l'acquirente sta agendo in veste di soggetto passivo, ma un controllo è comunque opportuno. 
Il decreto attuativo stabilirà se queste operazioni precludano radicalmente l'accesso al nuovo regime, oppure se, ferma restando l'esigibilità immediata, queste possano convivere con le operazioni a Iva sospesa. 
Verifiche vanno fatte anche per le fatture a soggetti passivi non residenti che potranno essere emesse con Iva differita, a patto che si tratti di operazioni territorialmente rilevanti, che comportano l'applicazione dell'imposta (cfr. Circolare 20/E/2009). 

Aspetti contabili - Nell'Iva per cassa l'imposta è esigibile al momento del pagamento del corrispettivo o, comunque, trascorso un anno dall'effettuazione dell'operazione. Chi sceglierà di optare per il regime, dovrà disporre di procedure idonee a rilevare tempestivamente l'avvenuto incasso del corrispettivo, come l'accreditamento di assegni, bonifici, Ri.Ba. o Rid (Circolare 20/E/2009) o l'intervenuta scadenza del termine annuale, anche perché l'Iva andrebbe computata nella liquidazione del mese-trimestre in cui scade il termine.

Se, ad esempio, prima del Decreto Sviluppo, l'acquirente agiva in questo modo: acquisto di un bene - ricevimento della fattura relativa con l’annotazione e i rif. normativi dell'Iva per cassa (art. 7 DL 185/2008), datata giugno 2012 e con scadenza pagamento luglio 2012 – registrazione della fattura all'atto del ricevimento, rilevazione dell'imponibile quale componente di costo ai fini delle imposte sui redditi e dell'importo dell'Iva, registrato in apposito conto («Iva a credito ad esigibilità differita») senza procedere alla detrazione nella liquidazione relativa al mese di giugno 2012, nel corso del quale è stata annotata la fattura - una volta eseguito il pagamento (luglio 2012), detrae l'Iva giro contando il credito per l'imposta a esigibilità differita in «Iva conto acquisti», nella liquidazione relativa al mese di pagamento. 

Dopo il Decreto Sviluppo e dopo la pubblicazione del Decreto attuativo, al ricevimento della fattura, che contiene l'indicazione del nuovo regime dell'Iva per cassa, il committente della prestazione (che agisce in regime ordinario) registra il documento - l'imponibile rileva quale componente di costo ai fini delle imposte sui redditi - l'importo dell'Iva può essere detratto nella liquidazione relativa al mese di registrazione del documento (giugno 2012) anche se il pagamento non è ancora avvenuto, al pari dell'imposta addebitata nelle "normali" fatture a esigibilità immediata. Con le nuove regole, il differimento della detrazione riguarda chi si avvale del regime e non chi acquista da tale soggetto.

Al via il credito d'imposta per le assunzioni di lavoratori "svantaggiati"

L'Assessorato del Lavoro ha pubblicato un avviso per la concessione di un credito d'imposta ai datori di lavoro che hanno assunto a tempo indeterminato lavoratori considerati "svantaggiati" o "molto svantaggiati" in base alla normativa comunitaria. 

Le risorse complessivamente disponibili per questo intervento ammontano a 20 milioni di euro e provengono dal Por Fse 2007/2013. 

Attualmente possono accedere al credito di imposta i datori di lavoro che, nel periodo compreso tra il 14 maggio 2011 e il 1° giugno 2012, abbiano assunto a tempo indeterminato lavoratori "svantaggiati" o "molto svantaggiati" presso sedi operative, stabilimenti o uffici localizzati in Sardegna, incrementando il numero di dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupati nelle proprie imprese nei 12 mesi precedenti alla data dell'assunzione. 

Il credito d'imposta sarà concesso nella misura del 50% dei costi salariali sostenuti per ciascun lavoratore "svantaggiato" o "molto svantaggiato" rispettivamente per i dodici o i ventiquattro mesi successivi all'assunzione. 

La richiesta di agevolazione potrà essere presentata a partire dalle ore 10 del 20 settembre fino alle ore 12 del 22 ottobre 2012, tramite i servizi postali o altri servizi autorizzati che garantiscono la tracciabilità (data e ora), al seguente indirizzo: 

Regione Sardegna 
Assessorato del Lavoro,formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale 
Servizio politiche del lavoro e per le pari opportunità 
via XXVIII febbraio, 1 
09131 Cagliari 

Sardegna: 342 milioni per rilancio aree crisi Sardegna


Approvato dalla Giunta Reginale il PFSL - il piano con 342 milioni stanziati per i Progetti di Filiera e Sviluppo Locale. Si tratta di un piano straordinario per il rilancio delle aree di crisi. Green economy, blue economy, filiere agroalimentari, turismo, formazione, servizi avanzati e infrastrutture. Sono questi i settori strategici sui quali punta la Regione per il rilancio delle aree di crisi attraverso i Progetti di Filiera e Sviluppo locale. Trecentoquarantadue milioni per creare sviluppo e lavoro nelle aree del Sulcis, di Porto Torres, La Maddalena, Sardegna Centrale e Tossilo.

La situazione economica e sociale imponeva e impone ancora alla politica di non limitarsi alla pura e semplice gestione dello status quo  ma di porre in essere un’azione straordinaria, fatta di scelte coraggiose, innovative e di rottura con il passato.

L’azione della Giunta si svolge su tre piani distinti, ma complementari tra loro:

  1. la salvaguardia di quelle realtà che possono essere ancora competitive sullo scenario regionale, nazionale ed internazionale;

  1. l’azione finalizzata a promuovere nuove opportunità di lavoro e di impresa;

  1. l’apertura di un confronto, anche conflittuale, con lo Stato sulle grandi questioni rimaste irrisolte per decenni come vertenza entrate, patto di stabilità, trasporti ed energia".
     
La ratio che ha ispirato questi 'mini piani di rinascita' è quella di sostenere le potenzialità locali consolidando le infrastrutture (porti, strade, ferrovie) e curando gli aspetti energetici e ambientali.

Il Piano Sulcis definisce una nuova strategia di sviluppo, basata non solo sulla salvaguardia delle realtà industriali esistenti, ma anche sul rilancio della tradizione mineraria, e sull’individuazione di nuovi ambiti di eccellenza, su cui costruire nuove opportunità occupazionali.

La realizzazione del progetto integrato miniera-centrale CCS Sulcis, le opere di metanizzazione, il potenziamento delle infrastruture, la valorizzazione delle aree minerarie dismesse, la promozione di nuove filiere produttive nel settore dell’agroalimentare e della portulità turistica sono, dunque,le principali linee d’intervento del progetto.

Fondamentale sarà la sfida della partnership tra pubblico e privato nel realizzare le opere.

AREE INTERESSATE

  • Sulcis,

  • Porto Torres,

  • La Maddalena,

  • Sardegna Centrale (Siniscola, Pratosardo, Ottana e Tossilo)

  • Tossilo

  • e per il territorio svantaggiato della Marmilla.


ITER APPLICATIVO

  • comincierà con l'attivazione del territorio a settembre, con l'acquisizione delle Manifestazioni di Interesse da parte di imprese, persone e infrastrutture e predisposizione dell’Accordo di Programma e delle Schede di Intervento - settembre -dicembre 2012;

  • a dicembre poi verrà siglato l'Accordo di programma

  • e a gennaio 2013 verranno pubblicati i bandi.


I contributi saranno destinati alle piccole o piccolissime imprese dei seguenti settori:

  • green economy

  • agroalimentare

  • manifatturiero

  • turismo

  • nautica


La ripartizione dei fondi è effettuata come segue:

  • 65 milioni sono destinati all'area di Porto Torres

  • 50 milioni alla Sardegna Centrale a cui si aggiungono i 70 mln già impegnati per Tossilo

  • 13,7 milioni per offerta turistica integrata con l'attività della nautica e cantieristica a La Maddalena

  • 10 milioni per opere infrastrutturali e ricettive in Marmilla

  • 127 milioni per il Piano Sulcis


Considerato la grande importanza degli interventi in programma, seguirà a breve un ulteriore articolo con le specifiche e i requisiti richiesti per l'accesso ai contributi per ciascuna area.

Le imprese interessate a presentare manifestazione di interesse a settembre ed eventualmente ad essre inserite nell'accordo di programma, possono richiederci fin da ora di essere tenute tempestivamente aggiornate sugli sviluppi e sugli eventuali adempimenti richiesti.