giovedì 26 marzo 2015

Il Ministro ha firmato il decreto per il "Nuovo Microcredito": domande dai primi di Aprile

Il Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha firmato il decreto ministeriale con cui viene data operatività alle misure previste per il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese in relazione alle operazioni di microcredito.

Il provvedimento, che integra quanto già previsto nel dicembre dello scorso anno, consentirà di presentare la richiesta di prenotazione della garanzia, in via telematica.

La prenotazione della garanzia resterà valida per i 5 giorni lavorativi successivi in attesa che l’interessato presenti il proprio progetto da finanziare al soggetto finanziatore – operatore del microcredito, istituto bancario o intermediario finanziario - che dovrà concludere la pratica entro 60 giorni.

Gli imprenditori potranno prenotare direttamente la garanzia sul sito istituzionale del fondo centrale di Garanzia, prima di recarsi da uno degli operatori del microcredito che opereranno prossimamente sul mercato.

Lo strumento agevolativo prevede cheil fondo di Garanzia conceda una garanzia pari all’80% per operazioni di microcredito fino a 35 mila euro.

Beneficiari gli autonomi, le micro imprese i professionisti e gli imprenditori individuali che vogliono intraprendere una nuova attività.In questo modo, attraverso una procedura telematica semplice, si è voluta assicurare una diretta accessibilità alle opportunità offerte dalla garanzia alle operazioni di microcredito.

La sezione del Fondo centrale di garanzia dedicata al microcredito dispone di risorse pari a trenta milioni di euro, stanziate dal Ministero dello sviluppo economico, a cui si aggiungono i versamenti volontari tra cui quelli operati dai parlamentari del gruppo del Movimento5Stelle

Il decreto è stato inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale a seguito della quale saranno adottate le disposizioni operative ed avviate le operazioni. (Clicca quì per maggiori informazioni)



Gli imprenditori interessati alla misura potranno prenotare direttamente la garanzia sul sito istituzionale del fondo centrale vigilato dal Ministero, prima di recarsi da uno degli operatori del microcredito che opereranno prossimamente sul mercato.



Lo strumento prevede cheil fondo conceda l’80% per operazioni di microcredito fino a 35 mila euro.



La risorse a disposizione ammontano ad euro 30 milioni.



Beneficiari gli autonomi, le micro imprese i professionisti e gli imprenditori individuali che vogliono intraprendere una nuova attività.

lunedì 23 marzo 2015

Sardegna: Proroga al 10 aprile per le domande di contributo per la partecipazione delle Pmi a Expo Milano 2015

Sardegna: prorogati dall’Assessorato dell’Industria alle ore 13 del 10 aprile 2015 i termini per la presentazione delle domande di agevolazione a favore delle piccole e medie imprese in forma singola/aggregata per la partecipazione a Expo Milano 2015.
Ricordiamo che l’Expo, che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, avrà come tema guida “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e rappresenta uno straordinario evento universale per dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione e non solo, e per offrire importanti opportunità alle imprese sui mercati internazionali.

Al tema legato strettamente al settore agroalimentare, si affianca quello della qualità della vita e della longevità che caratterizza in maniera unica la Sardegna. Le agevolazioni verranno concesse per servizi di consulenza e supporto consulenziale per la partecipazione ad Expo Milano 2015, finalizzati all’internazionalizzazione delle Pmi e per partecipazione diretta a Expo Milano 2015.

Contributo massimo euro 50.000 per impresa e 150.000 per Consorzi. Scadenza 10 aprile

domenica 22 marzo 2015

Apertura bando per la concessione di finanziamenti agevolati per le start-up innovative 20/03/2015

Apertura del bando per la concessione di finanziamenti agevolati a tasso zero dedicati alla nascita e lo sviluppo di start up innovative italiane.




I beneficiari del bando nazionale sono:

• le start-up innovative di piccola dimensione;

• le persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera, purché l’impresa sia formalmente costituita entro e non oltre il termine di 60 giorni dalla data della comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

Per start-up innovative si intendono le imprese iscritte nella apposita sezione del Registro delle Imprese. I principali requisiti:

• società di capitali costituite da non più di 48 mesi;

• valore della produzione < 5 milioni di euro;

• costi riconducibili a R&S.

INIZIATIVE AGEVOLABILI

Le iniziative agevolabili sono identificabili nella produzione di beni ed erogazione di servizi, che si caratterizzano per il forte contenuto tecnologico e innovativo e/o identificabili prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale che preferibilmente si basino sulla valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).

SPESE AMMISSIBILI

Progetti che prevedono programmi di spesa, di importo compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro, per acquistare beni di investimento e/o per acquisire servizi necessari alla gestione.

Tra le principali voci di spesa ammissibili:

- impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche; componenti HW e SW; brevetti, licenze, know-how; consulenze specialistiche tecnologiche (spese per investimenti)

- personale dipendente e collaboratori; licenze e diritti per titoli di proprietà industriale; servizi di accelerazione; canoni di leasing; interessi su finanziamenti esterni (spese di gestione).

Le spese devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda ed entro i 24 mesi successivi alla stipula del contratto di finanziamento.

Non sono ammissibili alle agevolazioni le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature, le spese effettuate, in tutto o in parte, mediante il cosiddetto “contratto chiavi in mano”, le spese relative a commesse interne, le spese sostenute attraverso il sistema della locazione finanziaria, le spese relative a macchinari, impianti e attrezzature usati, le spese di funzionamento, le spese notarili e quelle relative a imposte, tasse, scorte.

AGEVOLAZIONE

Le agevolazioni consistono in un mutuo senza interessi, il cui valore può arrivare fino al 70% delle spese ammissibili (max € 1.050.000).

Il valore del mutuo può arrivare all’80% delle spese ammissibili, se la start-up ha una compagine interamente costituita da giovani fino a 35 anni di età e/o da donne o se tra i soci è presente almeno un esperto, in possesso di titolo di dottore di ricerca o equivalente da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio un dottore di ricerca che rientra dall’estero (max € 1.200.000).

I finanziamenti hanno una durata massima di 8 anni e sono rimborsati, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali.

Le start-up localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano, restituiscono solo l’80% del mutuo agevolato

lunedì 2 marzo 2015

Iva e ritenute, le soglie di evasione fiscale tornano sotto esame

L'intervento sulla soglia del 3% di non punibilità (con un ripensamento o uno stralcio) è in cima alla lista delle modifiche allo schema di Dlgs sulla certezza del diritto. Ma lo scontro politico sollevato sulla norma «salva-Berlusconi» (come è stata ribattezzata dalle cronache di questi giorni) potrebbe condurre a una revisione o almeno a rimettere sotto esame alcune delle modifiche inserite nel testo nel Consiglio dei ministri del 24 dicembre scorso. Si tratta soprattutto delle soglie che fanno scattare il penale in caso di omesso versamento dell'Iva e delle ritenute (certificate e dichiarate): in entrambi i casi lo schema di provvedimento triplica l'importo attuale, portandolo da 50mila a 150mila euro, anche in considerazione dell'impennata di questi reati negli ultimi anni a causa della crisi economica. Ma non sono mancate perplessità (anche nei giorni precedenti al via libera del Governo) sulla fissazione di una soglia minima di mille euro per le false fatture e della riscrittura delle regole sul raddoppio dei termini di accertamento in presenza di violazioni penalmente rilevanti. Ma andiamo con ordine.

Reati «depotenziati»
La soglia del 3% di non punibilità penale e l'introduzione di una maxi-sanzione amministrativa per gli evasori ha una portata che va al di là dell'«aiuto» all'ex premier Berlusconi. La genericità della disposizione introdotta nell'ultimo giro di tavolo del decreto sulla certezza del diritto e il fatto che trovi applicazione a tutti i reati dalla frodi più rilevanti elle forme di evasione più contenuta, sterilizza di fatto l'intero impianto del nuovo decreto sulla riforma dei reati tributari.

Un impianto che poggia sulla revisione o sull'introduzione ex novo delle soglie di non punibilità e ha come obiettivo dichiarato quello di colpire l'evasione più rilevante e soprattutto i reati di frode fiscale. In sostanza l'evasione più importante e più dannosa per le casse e per la collettività verrebbe esclusa dalla punibilità penale. Se si considera un imponibile Ires di un miliardo di euro, la soglia del 3% creerebbe un nuovo scudo di non punibilità anche in presenza di false fatture e frodi fiscali su almeno 30 milioni di imposta sottratta al fisco.

Le due posizioni
Le nuove soglie sulle frodi fiscali e sugli omessi versamenti Iva o o sulle ritenute, come tra l'altro evidenziato ieri dall'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, rappresentano il vero terreno di confronto sulla bontà e l'efficacia del provvedimento.

Secondo i più intransigenti sul mantenere alta la guardia nei confronti della punibilità penale per chi si macchia di reati tributari il decreto mette a serio rischio l'effetto di deterrenza delle norme in vigore - seppur riviste e corrette nel tempo - dal 2000.

Sull'altra sponda c'è chi propone di mitigare la repressione penale-tributaria. A partire dalle imprese che sugli omessi versamenti delle ritenute e dell'Iva, soprattutto negli ultimi anni di crisi, hanno chiesto a più riprese una netta distinzione tra evasione «di necessità» o la piccola evasione dalle frodi fiscali. Del resto, con l'intervento ipotizzato nello schema di Dlgs si potrebbe arrivare a un abbattimento di un terzo dei fascicoli nelle Procure sugli omessi versamenti (si veda Il Sole 24 Ore del 28 dicembre).

I tempi extra per i controlli
Altro nodo è il raddoppio dei tempi per i controlli. Nel testo uscito dal Consiglio dei ministri è sparito il riferimento al regime transitorio (ipotesi circolata nei giorni precedenti) per il 2015 e il 2016, che avrebbe consentito al fisco la presentazione o la trasmissione della denuncia rispettivamente entro due anni e un anno dal termine di decadenza.